In riunione da questa mattina il consiglio regionale del Molise, che affronta in seduta monotematica la drammatica questione riguardante l’emergenza lavoro, che ormai da sei anni colpisce la nostra regione.
L’attuale maggioranza di centrosinistra che governa il Molise da due anni, non sembra essere riuscita ad invertire la rotta, nonostante le promesse di cambiamento con cui si era presentata agli elettori, tanto che l’assessore al lavoro Michele Petraroia, ex sindacalista della Cgil, è quello più preso di mira.
Per la giornata di oggi i sindacati di Cgil, Cisl e Uil, hanno indetto un presidio dinanzi alla sede del Consiglio Regionale in Via IV Novembre nella speranza che dalla seduta di oggi esca fuori qualcosa in grado di rilanciare un territorio che sta pian piano morendo.
Ormai non si contano le vertenze aziendali aperte (GAM, Zuccherificio, Molise Dati, Esattorie, Ittierre tanto per fare qualche esempio), mentre i dati economici sono in costante peggioramento: disoccupazione al 16%, quella giovanile che sfiora il 45%, mentre interi settori, primo fra tutti l’edilizia, sono praticamente fermi.
L’assessore al lavoro propone un “grande piano per il mezzogiorno che investa sulle infrastrutture, sulla sanità, sulla scuola, sulla ricerca e sull’innovazione per accorciare le distanze e avvicinare il reddito medio pro-capite del Nord-Ovest pari a 33 mila euro annui a quello del Sud di poco superiore ai 17 mila euro annui”. Al termine della seduta mattutina, i rappresentanti sindacali sono stati ricevuti dai consiglieri regionali, per trattare delle spinose tematiche del lavoro.
La speranza di tutti è quella che qualcosa cominci a cambiare a partire da oggi, ma appunto si tratta di una speranza, i molisani attendono i fatti.