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Richiesta dello stato di emergenza, il senatore Di Giacomo contro Frattura e Ciocca

"spieghino che fine ha fatto la Protezione Civile"

La redazione
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Campobasso - Dopo l'ondata di maltempo che ha colpito il Molise nei giorni scorsi, la Regione Molise sembra orientata a chiedere al governo lo stato di emergenza per fronteggiare e risolvere i danni creati dalla neve e dagli allagamenti in basso molise. 

A questo proposito interviene il senatore Ulisse Di Giacomo che chiama in causa il presidente Frattura e il consigliere regionale con delega alla Protezione Civile Salvatore Ciocca. "Tutto il materiale in dotazione della Protezione Civile è stato acquistato con il cosiddetto fondo nazionale/regionale della protezione civile previsto da una legge dello stato,  che aveva quale fine quello di dotare tutte le Regioni italiane di  capacità di intervento sia in caso di  emergenze interne sia, e soprattutto, in aiuto alla altre Regioni e al Governo Nazionale per le emergenze sovra nazionali.  Queste considerazioni hanno portato lo Stato ad investire sui seguenti sistemi:

1. Monitoraggio in tempo reale del territorio ai fini della prevenzione degli eventi idro-termo pluviometrico (Sistema dei Centri Funzionali Regionali);

2. Comunicazione in emergenza (realizzazione della rete radio regionale e nazionale a microonde e della piattaforma satellitare regionale – Skyplexnet con carrello satellitare);

3. Realizzazione della SOUP , sala operativa unificata permanente, come  obbligo derivante  dalla L.R. n. 10/2000,  istituita da tutte le regioni al fine di assicurare il coordinamento delle proprie strutture antincendio con quelle statali. Essa coordina gli interventi, oltre che delle proprie strutture e dei propri mezzi aerei di supporto all’attività delle squadre a terra, delle risorse del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e del Corpo forestale dello Stato in base ad accordi di programma, del  personale appartenente ad organizzazioni di volontariato, riconosciute secondo la vigente normativa,  delle  risorse delle Forze armate e delle Forze di polizia dello Stato, in caso di riconosciuta e urgente necessità, di mezzi aerei di altre regioni in base ad accordi di programma.

4. Monitoraggio, ai fini sismici del territorio regionale, e “raffittimento”  della rete sismica INGV con stazioni sismiche locali;

5. Monitoraggio, ai fini della sicurezza dell’intero territorio regionale, con videocamere ad alta risoluzione  (progetto in partnership con l’Università degli studi del Molise e Molise Dati);
Tutto questo sistema era perfettamente funzionante prima dell’arrivo di Frattura e Ciocca.
E  adesso, funziona ancora tutto?
I sistemi, le attrezzature, i mezzi sono periodicamente manutenuti? Al rientro dalle ultime emergenze le attrezzature sono state revisionate e sanificate (la Regione ha incassato dal DPC i soldi per fare queste operazioni) e se no, dove sono finiti i relativi fondi? Sono rientrate tutte le attrezzature in possesso della P.C. Regionale o alcune sono in altri luoghi o presso privati,  e se “si”,  a che titolo e perché non vengono ritirate? Dove è finito il carrello satellitare? Che fine hanno fatto le reti di comunicazione? Le reti di monitoraggio sono manutenute  in modo da poter fornire dati attendibili per la previsione e prevenzione degli eventi idro – termo pluviometrici necessari ed indispensabili per salvaguardia del territorio e delle vite umane in una regione ad altissimo rischio di dissesto idrogeologico? La sala operativa è ancora h.24 così come prevede la L.R. 10/2000 e soprattutto le norme nazionali di riferimento?

Se la SOUP è stata smantellata o trasferita quanti e quali saranno, o sono stati, i costi maggiori sostenuti dalla collettività per tale operazione inutile?
I sistemi sopra descritti, giusto per dare un’ idea, sono costati allo stato, e quindi alla collettività,  circa 8 milioni di euro.
E ancora:
- che fine hanno fatto i fondi appostati sui capitoli di bilancio regionale di competenza del Servizio per la Protezione Civile e che (in base alla L.R. n.12/2012, art 6 comma 6, istitutiva dell’Agenzia per la Protezione Civile) dovevano essere trasferiti all’Agenzia ed invece sono stati bloccati da Frattura  e mai trasferiti?  Di tali fondi faceva parte anche un mutuo di circa 5.000.000 di euro, le cui rate sono pagate dal DPC, e che dovevano servire per il completamento della ricostruzione del terremoto 1984 in provincia di Isernia.

- è legittimo (sia in base alla L.R. n.12/2012 sia in base alle leggi nazionali) il rinnovo dei contratti del personale del Centro Funzionale visto che la durata max, prevista dalla L.R. era di 36 mesi dalla data del primo rinnovo e che lo stesso è avvenuto in data “ottobre 2011”?

- è legittimo e corretto rinnovare i contratti dei tecnici e degli amministrativi, assunti con il concorso post sisma, che  per più volte e consecutivamente prorogati sarebbero  in violazione sia del Dl 34/2014, convertito con la legge 78/2014, che della L.R. 12/2012 che prevede il contratto per un anno rinnovabile per altri due?

- è legittimo e corretto, o costituisce violazione di legge, l’aver obbligato i comuni ad eseguire procedure accelerate per gli appalti dei fondi del terremoto (ex CIPE 62/2011) in meno di un mese in quanto non compatibili sia con quelli fissati nel cosiddetto “sblocca Italia” (decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, diventato legge il 5 novembre 2014), ove applicabili alle procedure della ricostruzione post sisma sia con i tempi fissati dal Decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163? Diteci, Frattura e Ciocca, considerato l’attuale stato di cose, la Regione Molise è tutelata in caso di emergenze?

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