Diciassette anni dopo anche oggi è la giornata del ricordo. Cittadini di San Giuliano, sopravvissuti ormai laureati, si sono riuniti alle 11.32 nei pressi del parco della memoria per ricordare quei 27 bambini e la maestra Carmela Ciniglio, che in quel terremoto del 31 ottobre 2002 morirono sotto le macerie della vecchia scuola Jovine crollata. La sentenza della Corte di Cassazione decise che il terremoto fu solo una concausa. Quelle scosse del grado 5.3 della scala Richter servirono solo ad accelerare quello che sarebbe accaduto “anche con una semplice nevicata” come sostenne l’allora Pm Nicola Magrone, che portò avanti l’inchiesta che portò prima all’assoluzione degli imputati davanti al tribunale penale monocratico, poi alla condanna davanti alla Corte d’appello di Campobasso. Condanne confermate dalla Cassazione. Cinque anni ai quattro progettisti e costruttori, due anni e dieci mesi all’ex sindaco, che nel crollo perse anche sua figlia di sei anni.
Oggi, diciassette anni dopo, a San Giuliano c’era la viceministra all’istruzione Anna Ascani insieme al capo della Protezione Civile Angelo Borrelli. “Abbiamo istituito la giornata della sicurezza nelle scuole e cade il 22 novembre di ogni anno, stiamo lavorando a livello politico affinchè quanto accaduto qui non succeda mai più, lavorando soprattutto nel settore della prevenzione”.
Per le mamme di quei bambini deceduti il dolore si attenua ma non passa. E davanti alle tombe palloncini, pupazzi e piccoli regali per ricordare quei bambini che non ci sono più. Quella prima classe del 1996 che a San Giuliano è definitivamente scomparsa. Alle 11.32 le campane sono tornate a suonare, una volta per ogni bambino deceduto. E poi anche le sirene di tutte le forze che si misero a lavoro per salvare ogni vita possibile. L’ultimo bambino vivente fu ritrovato nella notte dopo ore e ore di lavoro.