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Parco dei Pini: azione e integrazione per la festa di primavera

La redazione
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Campobasso - Continua l’impegno di Fare Verde a favore dell’area verde di Parco dei Pini. Ieri mattina decine di volontari si sono ritrovati nel parco per una mattinata all’insegna della tutela del verde, ma anche della integrazione etnica e culturale.

Tra i volontari, infatti, anche tanti ragazzi migranti ospiti del Centro Temporaneo di Accoglienza della città, che hanno preso attivamente parte a tutte le attività svolte,  per una bella pagina di integrazione e condivisione del bene comune al di là do ogni differenza etnica, religiosa o culturale.
Fare Verde ha volentieri accolto la loro disponibilità a partecipare ad iniziative di volontariato, anche raccogliendo l’invito giunto dall’assessorato alle politiche sociali del Comune di Campobasso. La sinergia tra i tanti volontari ha così permesso di ripulire l’intera area dai rifiuti, di sistemare tutte le piante danneggiate dagli ultimi eventi meteorologici e mettere a dimora circa quaranta nuovi arbusti a formare una siepe che da oggi delimita la rotonda esistente nell’area.
Nelle prossime settimane si cercherà di dare seguito a questa felice collaborazione, coinvolgendo la comunità dei migranti in altre attività "green", che consentiranno loro di mettersi a disposizione volontariamente per attività di utilità sociale che certamente potranno contribuire a favorire il non sempre facile processo di integrazione.

La manifestazione, come ormai consuetudine, ha voluto anche richiamare l’attenzione sulla proprietà dell’area che, dopo circa un quarto di secolo dal termine della lottizzazione, resta ancora di pertinenza del privato costruttore, circostanza che determina l’impossibilità da parte del Comune ad effettuare qualsiasi forma di manutenzione.
Al riguardo,  l’auspicio è ancora una volta che l’amministrazione comunale possa in tempi rapidi pretendere la  riconsegna di dette aree, affinché si possa pianificare un progetto di gestione e manutenzione ordinaria, ad oggi affidata esclusivamente, ed in forma “abusiva”, alla buona volontà dei volontari e dei cittadini del quartiere.

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